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Opera Austria. Prospettive frammentate: arte nel cuore dell'Europa.
'Un passato... imprevedibile come il futuro'
Al Museo Luigi Pecci


 

L'Austria ha prodotto nell'ultimo secolo questa straordinaria civiltà multietnica, fino ad arrivare nel tempo a generare un tema sensibile ( atavismo relativo ) che pervade ancora la cultura di tutto il mondo.

In questa esposizione sono evidenti "linee frammentate di un sistema soggettivo di relazioni, vengono messi insieme punti di vista personali, vengono menzionate posizioni storiche dell'arte austriaca della prima metà del XX secolo di cinque artisti di spicco della generazione di mezzo - VALIE EXPORT, FLATZ, Gerwarld Rockenschaub, Lois und Franziska Weinberger, Erwin Wurm.
Una scelta che, partendo dalla loro opera personale e biografica rende visibili le linee storiche soggettive: l'imprevisto viene messo in luce, si affianca ai pilastri noti di questi decenni. Viene presentato un inventario del passato che si apre a nuovi collegamenti verticali ed orizzontali e, di conseguenza a nuovi quesiti - si verifica uno spostamento da ciò che è apparentemente consolidato verso un processo aperto" (C.Bertsh. 2006)


La mostra si apre con i documenti dell'Azionismo Viennese.
Per lo più azioni che modulano i rapporti di potere tra i sessi - gli individui - la natura, mostrandone la violenza.

" ...Si tratta di azioni fotografate in bianco e nero: Bruss si esibisce come "quadro vivente" a passeggio per le strade di Vienna, vestito e dipinto di bianco, solcato da una linea nera verticale che lo squarcia centralmente, mentre assapora... il suicidio. Schwarkogler simula sequenze di mummificazione, castrazione, purificazione... Per ognuno dei due artisti è evidente l'appartenenza ad una tradizione espressionista, che in Braus assume i caratteri della pittura aggressiva e in Schwarzkogler quelli della gestualita distruttiva, tuttavia emergono in sottofondo una intensa carica emotiva ed un drammatico impulso nichilista " (S.Pezzato. 2006)


Il corpo umano occupa decisamente la scena artistica
, in quanto poi all' affermazioni della performance come linguaggio artistico autonomo...

"Anche nelle molteplici performance della EXPORT, conclusesi a metà degli anni settanta, il suo corpo è lo strumento principale, ... si presenta al pubblico solitamente nuda, per dare così espressione all'autodeterminazione attiva della donna all'interno dello spazio pubblico, che l'artista percepisce come spazio esterno maschile" (S.Holler)


Questa sensorialità totale attiva è sviluppo delle relazioni.

"Un elemento importante delle sue performance sono l'autolesione e la messa in scena del dolore. L'autoaggressione, intesa come atto di protesta contro le norme sociali e i modelli comportamentali, nonchè come esperienza dei propri limiti fisici"
(S.Holler)


"Il mezzo non è il messaggio. O almeno è solo un messaggio", spiega Valie Export, docente di – Performance ed arte multimediale a Colonia, in un attacco diretto al primo comandamento della teoria dei media.

"La sostituzione della rappresentazione cinematografica tramite la realtà ed il coinvolgimento attivo del pubblico erano tra gli intenti dell' Expanded Cinema - una sezione dell'ampio movimento Expanded Art che negli anni Sessanta e Settanta sperimentava happening multimediali ed ambiva a creare sinergie tra le diverse discipline. I lavori filmici della EXPORT a riguardo si confrontano con un'indagine critica dei media tecnici e del loro influsso manipolatorio sulla nostra percezione... L'analisi di costruzioni illusorie e realtà apparenti, la sensibilizzazione rispetto agli spazi unificati a norma dell'esperienza sono caratteristiche precipue della sua posizione artistica" (S.Holler)


La violenza, il caos
, la rovina ed i sistemi rizomatici contenuti nei lavori di Lois & Franziska Weinberger... l' entropia resa visible

Weinberger (1977) dice a proposito:
"L'essenza del mio giardinaggio si è concentrata in un unico / vaso di fiori / all'aria aperta ricolmo di terra scadente / in un giardino trasportabile / da portare con sé in camminate al di fuori e da scordare in qualche dove "


Il linguaggio dell'arte se presenta le analogie del linguaggio naturale...

"L'atteggiamento di una disattenzione precisa / la conoscenza non deve estorcere l'azione / potrebbe consentire la concentrazione necessaria / rendere cosciente il cambiamento del paradigma dall'intervenzione alla partecipazione ( Weinberger 1977)


Esiste anche una dimensione traslucida ad esempio in Gerwald Rockenschaub.

"Per i lavori di Gerwald Rockenshaub l'esperienza spaziale è elemento essenziale. La concentrazione e la riduzione agli elementi essenziali delle cose sono posizioni artistiche dominanti. Analogamente all'idea base delle "Wiener Werkstatte", anche in Rockenschaub gli spazi diventano opera d'arte totale. Gli oggetti esposti vengono messi in relazione allo spazio espositivo e alle sue singole parti in modo stringente. In questo modo anche lavori datati sono reinterpretati continuamente, acquisiscono una nuova carica secondo i cambiamenti situazionali dello spazio. Nella sue estetica si rifà alle strategie di comunicazione visiva della grafica pubblicitaria, dell'animazione con il computer e ai principi formativi della musica. Con mezzi minimi si creano campi di tensione"(C.Bertsch)


Nelle due sale dedicate ai riferimenti storici con opere da Hedy Lamarr, Hubert Lanzinger, Adolf Loos, Kolo Moser... si pone il problema della disposizione degli oggetti dell’arte – quasi un Atlante Mnemosine di virtualità frattale

"Opera Austria, per molti versi deve molto a questa teoria, esso non rappresenta semplicemente l'oggetto, ma sviluppa i suoi complessi orizzonti e fa nascere così una struttura di relazioni. Gli oggetti dell'arte diventano uno spazio di pensiero aperto, compreso il significato di ciò che è all'apparenza insignificante. Sorge una struttura di pensiero a mosaico che coivolge il passsato e il futuro e fa sì che anche il presente appaia in una nuova ottica.
Collegamenti trasversali diventano visibili, si aprono frammenti di prospettive, è possibile una circolarità.." (C.Bertsh)


Il lungo percorso prosegue con un’ampia selezione di lavori concepiti e sviluppati da una generazione d’artisti emergenti, ma già di livello internazionale, nati fra gli anni Sessanta e i Settanta in Austria, o ivi residenti, che si possono considerare quali assi portanti nella lettura dell’attuale epopea artistica
Un modo di avvicinarli è osservare attraverso questi l'avvento apocalittico e pervasivo delle nuove tecnologie ed un radicale processo di ridefinizione antropologica che, senza ombra di dubbio sembrano incarnare più di altri.

Michael Kienzer, Markus Wilfling, Christian Schwarzwald, Esther Stocker; Ingmar Alge, Katrin Plavcak, Günther Steiner, Heidrun Sandbichler, Fatima Bornemissza, Yoonsook, Dieter Buchhart, David Moises, Rainer Ganhal.



 
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