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Comincerò con la la questione della pulsione, poiché come dice Lacan " la pulsione non conosce né giorno né notte ". Il problema dunque che si pone a questo proposito è il rapporto tra la pulsione e la mancanza, e dunque la difficoltà che c'è. In questo caso pensare una mancanza quando si tratta della pulsione, non si può secondo me pensare questa mancanza che come qualcosa che logicamente anticiperebbe la pulsione. Allora si deve pensare che la pulsione si oppone alla mancanza, e non è qualcosa che la originerebbe. E' qualcosa che invece fa tutto affinché questa mancanza mai possa essere. E di fatto è per questo che tante volte la gente...come dire - riduce piuttosto la domanda a ciò che sarebbe la soddisfazione del bisogno. Dunque in realtà il rapporto tra mancanza e pulsione è un rapporto quasi impossibile e per questo patologico. Una seconda questione che si pone nell'opera di Leonardo è questa : che cosa è così importante a proposito della pulsione nell'opera di Leonardo da Vinci, in tutte le sue opere dipinte? E' il manierismo! Se si guarda bene un'opera dipinta di Leonardo cosa si vede? Un personaggio, un uomo, una donna... No! Si vedono soltanto le mani. Voglio dire che l'opera di Leonardo ha questa particolarità, di insistere su questo manierismo che è un manierismo che riguarda la posizione delle mani. Ricordo a proposito che per Lacan la pulsione là dove si adegui nel corpo...nelle mani...ricorda sempre il pittore che tiene il pennello e che tendendo il pennello per dipingere fa passare...la pulsione... nel corpo da un braccio all'altro. Questo tipo di analisi di Lacan quando concretamente parla della pulsione, sì, la possiamo ritrovare esattamente nell'opera di Leonardo. Tanto più che nel dipinto dell' Ultima Cena che si trova a Milano (Santa Maria delle Grazie) non soltanto ci sono le mani; nel dipinto c'è una banda enorme bianca, il tavolo, e sopra ci sono tutte le mani che hanno i loro volumi, ma sotto ci sono i piedi con tutti i loro movimenti. Dunque che si passi dall'alto al basso c'è sempre questa pulsione che è per ciò che riguarda Leonardo sempre un lavoro sulle mani, un lavoro incredibile che non si deve mai dimenticare. Un altro problema riguarda il rapporto di Leonardo da Vinci con la madre. Questo è un rapporto enigmatico e difficile perché la domanda che si pone è:chi fu in realtà la madre di Leonardo ? Nessuno sa chi fosse esattamente. Invece io la conosco benissimo, la vedo sempre, la posso andare a trovare ed anche guardarla. Chi è la madre di Leonardo? Monna Lisa! La Gioconda! Ecco la madre di Leonardo da Vinci. La madre che con gli occhi non lascia mai andare il figlio. Se andate a vedere questa opera noterete che gli occhi della Monna Lisa vi seguono sempre. Certo poi c'è pure lei, la seconda madre che è stata dipinta e si potuta vedere a Milano in occasione di una esposizione sulla pittura Lombarda. E' una seconda Monna Lisa che Leonardo ha realizzato con un allievo ( proprietà di un collezionista Svizzero) e che è una Monna Lisa nuda, completamente nuda ma esattamente la stessa Monna Lisa che noi conosciamo. E dunque se questa è sua madre tutte le altre sono relazioni secondarie. Piuttosto per quel che mi riguarda direi che la questione dei suoi rapporti rimane a livello di investimento, come per esempio dei soldi che Leonardo spende per ragazzi ed allievi di cui si occupava; se si comporta così con questi ragazzi lo fa come sua madre faceva quando era bambino. ' Chi così conta ' direbbe Lacan. Vuol dire che chi così conta, così conta se stesso e dunque facendo così Leonardo da Vinci inscriveva nei suoi libri contabili, ed il fatto che lui contava non soltanto contava per ciò che spendeva, ma contava per se stesso, ed era dunque nel simbolico ; ben più di una relazione immaginaria o in qualcosa che riguarderebbe il reale della sua sessualità. E questo vuol dire che qualcosa di un legame stretto, inconscio, ha qualcosa dell'ordine di un tratto che avvicina al padre, o quel che fu questo padre. Se il padre di Leonardo è potuto essere carente, direi che è piuttosto nell'ordine del funzionamento che nell'ordine della pulsione; questa carenza vuol dire che il padre esisteva e che dunque in realtà il rapporto con il padre da parte di Leonardo è un rapporto particolarmente importante ed è questo che secondo me si ritrova in questi compiti... per dire che dal reale della pulsione, al simbolico attraverso tutti questi conti con i quali si dipinge si ritrova qualcosa della professione del padre. Spendere così dei soldi per ragazzi ed allievi è dunque e comunque più un rapporto di padre, che un rapporto di madre e figlio. E si sa che il rapporto del maestro con i discepoli è un rapporto dipendente - Chi conta e per chi - e quindi come tutti i rapporti simbolici costano. |
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