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"How long is something an object?." "From what point on does it become a perfomance?". "From what point on is it a performance?" (E. Wurm) Erwin Wurm è scultore dello spazio e del tempo, i suoi lavori mantengono aperti nuovi ed inaspettati orizzonti che conducono progettualmente al di là della 'massa scultorea'. Esperimenti di una strategia dell'assenza! realizzati già a partire dalla fine degli anni 80: sviluppi intorno alla nozione di scultura e combinazione di scultura e vita quotidiana nell' interpretazione del corpo umano e delle sue vestigia (Silvia Holler). In effetti le sue prime opere con la polvere realizzate in bottiglie di vetro o per terra, mentre lasciano intravedere l'assenza di un oggetto, ingaggiano, nello stesso modo che le pièces video realizzate a partire dai vestiti, una doppia problematica : quella di una scultura, tra presenza ed assenza, materializzata e dematerializzata; e quella di un lavoro con l'environnement quotidiano. Da allora, l'opera di Erwin Wurn si è articolata in molteplici corpus, disegni, fotografie, video, che in definitiva realizzano un solo unico lavoro, declinabile in una temporalità aperta. Il disegno programmatico dell’opera può trovare così la sua risoluzione nell’immagine fissa o mobile, dopo la realizzazione di una performance, limitata in generale ad un minuto, per conosce una nuova attivazione da allora in un seguito. I disegni o le note di istruzioni per le ‘Sculture di un minuto’ più di 130 realizzate dal 1988 ad oggi, appaiono come una impresa enciclopedica di sculture, a partire da oggetti ordinari o dal corpo stesso di un performer; quando l’uno e l’altro si incontrano talvolta in improbabili configurazioni (Cristine Marcel). 'Il corpo non concentra tutto il mio interesse' sostiene Wurm. Piuttosto sono interessato a restituirlo in connessione con il video.Questo non vuol dire che lo uso come gli altri materiali, semplicemente non nel senso e nei modi della body art, piuttosto lo considero un agente, come un attore'. Il corpo si trova così oggettivato e l'oggetto soggettivato come se al di là delle materie scultoree Wurm ponesse la questione dell'individualità, come è evidente nel video Face (1000 ritratti). 'Io sono interessato ad una certa nozione di scultura, che la scultura
può essere ciò che accade quando si misura con la vita
di ogni giorno e funziona con altri materiali come un catalizzatore'.
...In this context certain questions became important: 'How long is something an object?. 'From what point on is it a performance?'. For istance, a piece, in which there is someone standing still is this a happening, or is it still sculpture? The borderline...interests me.Exploring how long something is sculpture and when it becomes an action'. Molti dei suoi disegni propongono esperienze o i gesti della vita
quotidiana, senza una mediazione, questi sono semplicemente allungati
in ralazione alla loro durata abituale (Tirare fuori la lingua, Mettere
le dita nel naso) o ancora esperienze corporee che legano i corpi al
pensiero. Se così il lavoro di Wurn appare essenziale, è perché egli articola le diverse pratiche e particolarmente quella dell'immagine intorno la nozione di scultura, includendo l'Altro nel processo di realizzazione dell'opera. I recenti lavori "Fat House" (2003), una vera e propria casa "cicciona" (5 x 10 x 7 m) che trascina il visitatore in una dimensione suggestiva, all'interno si potrà assistere al nuovo video "Am I a House", (2005), o la serie di automobili espanse,"Fat Car" sembrano provenire dallo sviluppo di ' certi processi empatici ' già provati in "Size L to XXL" in cui un senso di saturazione e di aumento di peso e di volume viene intimamente associato. Il risultato in questo caso era una persona gonfiata di due taglie sopra, una persona che può prendere forma dalle istruzioni associate. |
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