"MUSICHE in LIBERTA'"
In un altra occasione, in un progetto pilota avevamo avuto la possibilità di
sperimentare prima del concerto di Ravenna alcuni degli algoritmi e delle
modalità di interazione che poi sono state realizzate.
E' stato un lavoro con uno strumentista, Stefano Bollani, per le celebrazioni "25
Aprile a Teatro"
- La giornata della Liberazione.
Nel secondo anno di questa manifestazione abbiamo proposto un progetto
originale che ha visto la collaborazione tra Stefano Bollani, Tempo Reale,
e Ugo Chiti, drammaturgo.
Insieme abbiamo prodotto trenta minuti di teatro radiofonico - musicale,
che ha preso il nome
"La casa subito dopo il ponte" dal testo
di Chiti.
La forma di questo lavoro è quello di un trio jazz - una serie
di voci registrate e Live electronics. Un lavoro che ha richiesto un
periodo di progettazione, un testo su cui si è stabilita una griglia
formale della composizione ed una drammaturgia dello spazio relativa
al testo stesso.
Noi abbiamo quindi la localizzazione nello spazio delle varie voci del
racconto e, dell'altro un tavolo di sperimentazione sull'interazione
tra musicisti e live electronics.
I musicisti erano tre, pianoforte contrabbasso e batteria, ma seppur
con una maggior logica
di semplicità alcune modalità interattive erano preparatorie
- infatti con Ugo Chiti e Bollani abbiamo pensato ad uno spartito e ad
una notazione complessiva - per un sistema elettroacustico assai simile
al progetto di Uri Caine.
NEWMEDIAPOCKETOPERA: "Il Segno"
NewMediaPocketOpera si è svolta a Stoccarda nel luglio del 2006.
Si è rivelata una sorta di dimensione portatile del teatro
musicale, piccola ma non di meno interessante anche da un punto di vista
musicale. Questo è un progetto a quattro che inizialmente aveva
più partners
ma che poi per una serie di ragioni ha finito per essere un progetto
che ha coinvolto lo STEIM di Amsterdam - il Centre for Research in Opera
and Music Theatre, Sussex - Tempo Reale e - il Forum Neues Musiktheater.
Tempo Reale ha presentato in questo contesto - quello di quattro piccole
opere di teatro musicale, con pochi musicisti, poche scene e computers
- una sorta di set up uguale per tutti a cui tutti si dovevano attenere...
una sorta di set-up che avrebbe costituito per i quattro quarti una sorta
di standard e di limitazione, ma per certi versi di stimolo. Tempo Reale
ha prodotto e presentato un lavoro di teatro musicale progettato da Patrizio
Barontini che si intitola il - Segno - il cui organico è -sassofono,
mimo e Live electronics-.
Il testo è tratto dalla Orestea di Eschilo, in questo caso nella
traduzione di Pasolini, in particolare il frammento del viaggio di Cassandra
prigioniera verso Micene.
Dal punto di vista della musica e della interazione con l'elettronica
abbiamo una serie di possibilità: abbiamo programmato un Live
electronics, una elaborazione dal vivo dello strumento del sassofono
- ed anche l'utilizzo di alcuni sistemi a sensori - in una maniera del
tutto particolare in questo caso, perchè abbiamo costruito un
sistema che prevedeva la possibilità di modulare l'immagine con
il suono del sassofono - quindi in certi frammenti il sassofono cambia
e trasforma quello che succede nel video. Oppure appunto l'utilizzo di
sensori attraverso una modulazione gestuale dell'immagine. I sensori
non trasformano, manipolano nè modulano il suono direttamente,
ma è il mimo in scena, in certi istanti attraverso dei movimenti
su una ruota, oppure con dei gesti su di un tappeto che cambiano e trasformano
il suono dell'immagine.
E poi evidentemente la spazializzazione del suono.
Dal punto di vista dell'allestimento c'è un tappeto, una guida
rossa che attraversa e crea una sorta di confine tra la scena ed il pubblico
- il percorso di Cassandra - c'è il sassofonista in una posizione
laterale, e il video.
Un sistema abbastanza tradizionale di altoparlanti intorno al pubblico
e un microfono fisso per il sassofono e alcuni sensori. Oltre a questo
c'erano dei materiali preregistrati, acusmatici, sincronizzati con il
video e pre spazializzati e quindi riprodotti già in ambiente
musicale, il resto era tutto dal vivo.
Questo lavoro è stato realizzato con un team, con la direzione
di Barontini, la regia ed il video curati da archivio Zeta, il sassofono
di Giovanni Nardi, e la presenza di Bianca Francioni come mimo.
"OSSO"
Un altro lavoro del 2005 -Osso- che ha già avuto diverse esecuzioni è una
collaborazione tra Tempo Reale e Virgilio Sieni, uno dei più interessanti
coreografi che occupa uno spazio a Firenze che si chiama Cango.
Un lavoro - Osso - di teatro danza ( Virgilio Sieni ed il padre Fosco
entrambi in scena ) che ha richiesto un periodo di ricerca e sperimentazione
e ha portato a un sistema elettroacustico molto complesso - che trova
la sua specificità ogni volta nel luogo in cui viene rappresentato.
La cosa interessante di questo sistema elettroacustico che prevede un
dentro e un fuori è la possibilità cioè di ascoltare
dei suoni internamente allo spazio, e dei suoni che vengono da fuori.
Ci sono dei tavoli sensibili - oggetto di un interessante lavoro di sperimentazione
e di training da parte dei Sieni - tavoli resi sensibili dalla microfonazione.
Non ci sono sensori ma microfoni al contatto, e questi tavoli reagiscono
in vari modi ai movimenti che vengono fatti sopra o direttamente sul
tavolo, con la testa o con gli oggetti.
Un lavoro in tre parti, la prima con suoni catturati fuori scena (il
ronzio dei neon) la parte centrale ha questi tavoli sensibili, e la terza
parte è giocata su delle voci trasformate attraverso dei microfoni
che catturano il suono di Virgilio e Fosco Sieni, ma che non sono addosso
ai due interpreti bensì integrati nella scena, quasi nascosti,
ai quali i due attori si avvicinano.
Ci sono inoltre dei materiali acusmatici preregistrati.
MARIA CALLAS - La voix des choses
Ensemble di Micha van Hoecke
Non posso non citare altre collaborazioni per esempio quella con Micha
van Hoecke che ha la sua sede a Catiglioncello-Pisa. In questo caso si
tratta di una collaborazione 'tradizionale' in cui c'è una parte
musicale ed una coreografia sulla musica.
La collaborazione va nella direzione di una progettazione elettroacustica,
che serve nel momento dell'esecuzione e nella fase di montaggio e di
creazione di una sorta di drammaturgia - sia musicale che di uno spazio
attraverso la concatenazione di momenti musicali preesistenti -e la creazione
di intermezzi musicali elettroacustici o di sound design: una sorta di
tessuto connettivo tra momenti musicali ben definiti.
Questo spettacolo - Maria Callas - è un omaggio alla voce della
cantante d'opera e prevede una serie di frammenti di arie poco note cantate
da Maria Callas, congiunte da una serie di intermezzi - ridistribuite
in una logica di spazio.
Nel 2006 la collaborazione con Micha van Hoecke ci ha portato ancora
a Ravenna e si è indirizzata ad un lavoro in uno spettacolo
dedicato a Mozart -La regina della notte- in cui il nostro intervento è stato
dello stesso tipo, seppur limitato nei contenuti - in cui il sistema
elettroacustico è semplificato
in un 5.1. Un sistema stereo davanti, due laterali ed uno centrale collocato
posteriormente.
Mi sembrava pertinente citare anche questi due ultime produzioni anche
se non sono lavori
di ricerca, ma danno l'idea della varietà di progetti che si realizzano
a Tempo Reale in questo periodo.
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