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Sergio Givone - In principio. In principio del pensiero occidentale c'è Parmenide. La filosofia nasce da lui, questo grandioso pensatore che appare in un dialogo di Platone. Parmenide ha detto una cosa sola: "Tu non penserai il nulla" Cosa significa? Cosa ne è venuto! Quali conseguenze ne sono state tratte? Tutta la logica, medievale e moderna nasce da questa intuizione, da questa idea fondamentale di Parmenide: il principio di identità e non contraddizione nasce da, e non è se non uno sviluppo dell'idea di Parmenide, che non era soltanto un uomo alto e nobile, come descritto da Platone, ma era soprattutto poeta. Tu penserai solo ciò che è pensabile legittimamente... Non penserai ciò che non è pensabile. Pensare senza contraddirsi - Ecco! A è A. La sola cosa degna di essere pensata è l' Essere che è - To on - La realtà che si fa trasparente al pensiero e nel pensiero si rivela come identica a se stessa e al pensiero stesso. La filosofia nasce così. L'atto iniziale e fondante è un attore assolutamente autoritario, nel senso che pone se stesso - si auto-pone... A uguale ad A. Pensa l'Essere - afferralo. E' questa la via della verità. Tutto il resto è chiacchiera. Pensa la trasparenza, la forza che si pone a fondamento. Altro è l'ignoto, altro è doxa. Tu penserai l' Essere - L' Essere che è. E dell' Essere che non è - cosa ne faccio? Non solo non lo penserai, ma neanche non è! Perché dire che non è - è già attribuire qualche cosa che non può essere oggetto di alcuna attribuzione e quindi neanche questo è dialogo. La logica! La logica figlia della metafisica di Parmenide. Ma figlia della logica è la scienza, la nostra scienza - La scienza che oggi pratichiamo e senza la quale non potremmo vivere, senza la quale la nostra vita non sarebbe così com'è. La scienza ci dice esattamente quello che ci diceva Parmenide: Tu penserai ciò che può essere pensato - E ciò che non può essere pensato?...l'opinione - la doxa - il divenire? Lasciamo perdere! E che cosa è ciò che può essere pensato? Ciò che può essere pensato è ciò che può essere pensato legittimamente, fondatamente secondo verità, senza contraddizione. Che cosa pensa la scienza ? E che cosa vuol dire pensare scientificamente qualche cosa?... se non che questo qualche cosa è quello che è - e niente altro. Che cosa vuole dire pensare un bicchiere d'acqua se non che nell'acqua ci sono due molecole di idrogeno e una di ossigeno?! Questa è la cosa. Questa è la trasparenza della cosa al pensiero. Questo è il pensiero incontrovertibile o epistemico, cioè fondato. Ma fondato su che cosa se non su di un principio di non contraddizione: - Tu penserai l'essere e nient'altro - Aveva detto Parmenide. La scelta fa questo. Tu penserai le cose come sono, quali sono e niente altro. C'è effettivamente una precisa continuità, una connessione che fa corda tra la metafisica di Parmenide e l'astrofisica contemporanea.. Pensate al big bang, all'esplosione da un punto infinitesimale di materia, di forze destinate ad espandersi - non infinitamente... poiché la scienza moderna ci dice che l'espansione è finita, quanto l'espansione è aperta.. Ma espansione pressoché infinita di energie. Che cosa c'entra Parmenide con tutto ciò? C'entra che se io chiedo ad un astrofisico... Ma al di là di questo orizzonte in espansione che è l'universo, cosa c'è? Che cosa, se non il nulla? Risposta dell'astrofisico: Attenzione, porre questa domanda significa non sapere cosa è la scienza, non sapere cosa è la logica, non aver mai sentito di Parmenide. Perché chi pone la domanda: Che cosa c'è al di là dell'universo in espansione, al di là dell' orizzonte? Che cosa se non qualche cosa...che... Significa porre una domanda sbagliata! Significa contraddirsi. Significa pensare, come se fosse qualche cosa - qualche cosa che non è - perchè è al di là dell'Essere. Al di là dell'Esere non c'è nulla. Ma questo nulla è impensabile. Un astrofisico ragiona esattamente come Parmenide. Non soltanto l'astrofisico ma anche il biologo. Chi fa scienza non può farlo se non pensando l'Essere in termini di pensiero accertabile e verificabile. Questa è scienza. E ciò che non lo è? Risposta: Ma che domanda è? Insistiamo! Ma se solo ciò che è pensabile in termini di calcolabilità e di accertabilità è pensabile!... Di tutto il resto cosa ne facciamo? Tutto il resto lo consegniamo a stati o regimi del tutto irrazionali che sfuggono al pensiero? Questa è la domanda che il problema della misura ci propone, alla quale possiamo dare due risposte. La prima risposta è: Sì! Solo la scienza ha il diritto di dirci come stanno effettivamente le cose. Già! Ma se questo altro, questo altro che la scienza ci invita a rimuovere e a non pensare si rivelasse necessario perché l'uomo venga in chiaro di qualche cosa di essenziale?.. |
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