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    - Tempo Universale 2007 - Bianco-Valente
. Prevedibilità interconnessione durata scambio emozionale.
Il limite dell'arte?
 

 

Artext - Si parla di quadri percettivi di Bianco Valente.
Certo lo sono tutti. E si torna a parlare di "proiettare emozioni".
Forse ché la 'differenza' risulta adesso un grado di sentimentalita prossima solo al vissuto personale.

Giovanna Bianco - Comunque quando si guarda un nostro lavoro ciò che a noi più interessa è procurare delle emozioni attraverso lo sguardo.
Questo, un momento di comunicazione e trasmissione.

Pino Valente - Evitiamo ogni forma di interpretazione. Non diamo né offriamo descrizioni del lavoro - lasciando la più completa libertà. Il lavoro è così come un pretesto, una struttura che quando la persona vi riversa il suo stato emozionale restituisce una qualità intellettuale, concettuale.
C'e quindi uno scambio emozionale.

Artext - E una continua modifica di senso.

Valente - Il lavoro che funziona, deve resistere all'artista, gli deve sopravvivere - e quindi gli deve essere autonomo.
Tu come persona non devi essere costretto a leggere dei saggi critici per capirne il significato. Si deve essere in grado di realizzare questo scambio emozionale - anche in assenza dell'artista a tuo fianco che ne parla.
Il lavoro esiste indipendentemente da - viaggia sulle proprie gambe.
Questo è il nostro primo livello di lettura.

Artext - Ma adesso che il virtuale è strumento di fruizione e 'Second Life' una colonia, cosa distingue l'arte dalle procedure 'Interaction design'.

Valente - Per noi il virtuale è una possibilità ulteriore, una opportunità - si tratta di acquisire nel tempo migliore consapevolezza.

Bianco - Nel lavoro pur utilizzando computers e softwares per realizzare i nostri progetti, manteniamo sempre un certo distacco, e tendiamo per questo ad una estrema semplicità, ad una qualità essenziale del lavoro, direi.

I nostri lavori basati sull'interazione tra uomo e macchina sono spesso, come dire, opere nude, minime, con computers e suoi componenti appoggiati semplicemente sul pavimento.
Non c'è un piedistallo per la macchina.
Certo che se la macchina diventa poi intelligente allora è differente - e diventa questo motivo di interesse.
L'interazione vera deve muovere contenuti intellettuali e più livelli di lettura. Questa è la vera interazione tra l'opera d'arte e la persona.

Artext - C'è una riflessione del momento, sul vuoto, (idea orientale dello spazio) che permette di far sorgere spazi e realtà - Per voi lo spazio è un idea astratta da modulare, da investigare, da trattare. Una relazione, per le vostre installazioni?

Valente - Se partiamo dal nostro studio - che è anche abitazione, ecco questo è il mio primo approccio con lo spazio fisico. Uno spazio completamente vuoto, con pareti bianche.

Bianco - Spazio essenziale!

Valente - Non è uno spazio super raffinato per tecnologie, è però sgombro, bianco e non caricato.
Nelle interazioni con gli ambienti, tendiamo ad interrogarci e a chiedere a quelle persone che hanno vissuto quello spazio specifico - per capire quali sono le particolarità fisiche ed architettoniche - per cercare di interagire con avvenimenti e fatti accaduti o il significato di quello spazio in particolare -

Ma cercando sempre di inserire i nostri lavori e, modificando al minimo lo spazio.
Come in questo caso - ( Tempo Universale, Galleria Fornello) dove abbiamo teso a rendere nascosta la tecnologia. E' questa la nostra interazione con gli spazi.

Bianco - Ci piacciono i progetti dove ci propongono di relazionarci con lo spazio. E' una cosa che muove la nostra sensibilità. E' una cosa che ci piace fare!.. tendere a non modificare, a non alterare l'ambiente - ma giocarci.

Artext - Adaptive, 2005 - Tempo Universale, 2007.
Dalle costellazioni mentali a certe funzioni - dello spazio per il tempo - di cosa si tratta in questa ultima serie di lavori?

Valente - 'Adaptive' è un video, in doppia proiezione.
Di una mappa in evoluzione continua - della mente umana e dei suoi punti nodali associati ad altre aree secondarie, indirette, virtuali - come navigare all'interno della mente di una persona, nelle dinamiche evolutive della sua natura.
Ma è già dal 2001 devo dire, che abbiamo cominciato una sperimentazione che ha dei riferimenti alla scienza ed alla tecnologia -

 

 

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