Multivers
 
         
tpomag
. CCC [children cheering carpet] .
- Un tappeto da danza - una texture di pixel - un ambiente teatrale plurisensoriale. Un progetto della compagnia TPO per la creazione
di interattività tra pubblico e performer che navigano il medesimo dispositivo tecnologico.


 
 
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Incontro con Davide Venturini che con Francesco Gandi svolge il lavoro di regia nella compagnia teatro ragazzi - TPO.

 
 

D - 'Progetto identità virtuale'
C’è una tensione educativa ed estetica della compagnia rivolta ad una conoscenza e ad una consapevolezza in merito ai nuovi linguaggi elettronici...

TPO - Noi ci siamo occupati in diversi momenti di applicazioni multimediali - inizialmente sviluppando delle modalità specifiche per gli spettacoli che prevedevano la presenza di un grafico o di un operatore dal vivo - o come in seguito, utilizzando applicazioni progammabili per creare scenografie virtuali.
In altri contesti ci siamo occupati di didattica multimediale come al Museo di arte Contemporanea L. Pecci dove abbiamo sviluppato un programma di attività (Medialab-lab) che permetteva un apprendimento non solo dei software - ma in un contesto molto vicino alla nostra esperienza - in quel caso, cercando un approccio alla creatività.
Anche nei corsi fatti per i ragazzi (di.Sco.lab) in multiclasse e per studenti che provenivano da Istituti di grafica abbiamo organizzato le docenze in workshop legati ad una idea di produzione - cercando di integrare le varie applicazioni: grafica, web e animazione che hanno molti aspetti trasversali.



D - In ‘ Contemporanea 2003” avete istituito ‘Il premio flash ‘ per il miglior movie con tecnologie interattive

TPO - Negli anni in cui abbiamo prodotto Bi:ai abbiamo isituito insieme alla organizzazione del Museo di Arte Contemporanea L. Pecci il premio Flash che cercava di mettere in evidenza l'uso di creatività in un ambito come la Web Art. Stiamo però parlando di un momento in cui Flash era ancora agli albori.
Pochi lo utilizzavano e sicuramente non era lo standard come lo è adesso del Web.
Si trattava di una fase pionieristica.



D - Ma già si parlava
di felicità dei nuovi linguaggi

TPO - Esatto! Si percepivano già come delle tracce.
E poi Bi:ai - una delle nostre prime installazioni era basata su brani di video montati e da fotografie riprese durante il contesto di Contemporanea Festival e rielaborati in tempo rapidissimo.
Nell'ultima edizione le immagini per essere visualizzate dovevano essere esplorate sul tappeto interattivo che abbiamo chiamato CCC system.
E' stata una delle prime volte in cui abbiamo usato il tappeto con un livello di navigazione all'interno dell'immagine più elaborato.
In alcuni di questi filmati che ancora adesso sono su Internet si vedono dei frammenti che mostrano questa dinamica.



D - 'Eolo'
La rivista elettronica che si occupa di critica teatro ragazzi, da voi fondata, sembra proporre il sogno di un altro modo di occuparsi da adulti... di ragazzi.

TPO - L'intento di Eolo era quello di creare un osservatorio sulla qualità artistica in un segmento
nel quale ci sono spinte contraddittorie, stretto tra eccellenze artistiche e scarsa visibilità.
Abbiamo creato una rivista che fosse il punto di riferimento rispetto alle produzioni e gli eventi del teatro. Eolo funziona a tutti gli effetti come la rivista del Teatro Ragazzi. All'interno di questo contenitore ci sono 6 critici, ma soprattutto Mario Bianchi che ne è il direttore, che scrivono recensioni andando a vedere i progetti e segnalando festival ed eventi interessanti.
Questo è l'unico modo per chi ha una visione esterna all'ambiente di capire cosa succede nel mondo del Teatro Ragazzi e soprattutto di essere informati su alcuni eventi topici, come i Festival.
Nel suo piccolo Eolo ha questa funzione stimolante e molto interessante anche per l'immediatezza, concepita questa in una dimensione dinamica:
il direttore scrive la recensione e l'intervento va direttamente on-line.
Non è gestita con dei criteri come dire lenti, è uno strumento molto efficace e al momento il TPO ne supporta l'aspetto tecnico.


D - Tpo - è soprattutto teatro
per ragazzi che negli ultimi anni ha elaborato un linguaggio - ha adattato il linguaggio elettronico alle esigenze del teatro.

TPO - Intanto noi ci definiamo compagnia di teatro interattivo in ambienti immersivi.
E' un concetto abbastanza complicato che però definisce bene l'idea, più che teatro elettronico in sé...
Ciò che ci interessa è la qualità che un ambiente ha di essere sensibile, di essere percettivo, di essere interattivo e soprattutto immersivo. Non vogliamo rinunciare ad elementi come dire “caldi” della dimensione teatrale, anche agli elementi tattili.



D - Il tappeto
interattivo CCC [children cheering carpet] è nato da una sperimentazione

TPO - E' nato a Lisbona al Museo della Comunicazione.
Quì abbiamo fatto un lavoro insieme a un gruppo di bambini con problemi di lentezza di apprendimento o con problematiche sociali differenti in un contesto difficile di interazione con i linguaggi tradizionali.

Abbiamo quindi creato una sorta di esperimento nel quale proiettavamo delle immagini su questo tappeto bianco, elaborate in diretta da un operatore, cercando di immaginare una situazione in cui l'interazione avveniva piuttosto all'interno di uno spazio dove il colore o il rapporto tra pieno e vuoto e le forme creassero relazioni; in un dialogo che permettesse a questi ragazzi di allentare la dimensione di aggressività e ritrovare un approccio visivo di relazione facilitato attraverso la dimensione teatrale.

Questo approccio ha funzionato molto bene. In seguito abbiamo sviluppato questo concetto cercando di immaginare l'esistenza di sensori che mettessero in condizione gli elementi grafici proiettati sul tappeto di essere interattivi, rispetto al movimento e alle relazioni che avvengono in scena, non soltanto con un bambino alla volta ma con molti contemporaneamente.

Nel 2002 abbiamo incontrato Martin von Gunten all'Expo Svizzera e lui suggestionato dall'uso del tappeto e da queste immagini proiettate, ha sviluppato con noi un'idea, un concept che garantisse un livello di interattività, con un sistema di 32 sensori, (adesso 63) integrati e cablati insieme da un impulso elettrico, che con la pressione del piede o la mano trasmettessero un impulso convertito in segnale Midi - trasformato dal computer in evento grafico ed evento sonoro contemporaneamente. Quindi una sorta di touch screen con tanti mouse quanti sono i piedi e le mani contemporaneamente del pubblico che è sopra il tappeto.

E' chiaro che questo tipo di interfaccia offre una potenzialità teatrale e visiva enorme.
Inserendo questo tipo di tecnologia dentro un ambiente grafico evoluto con tecniche di animazione, con tecniche sonore ecc. si possono creare degli ambienti sensibili intensi. Abbiamo sviluppato poi un'idea drammaturgica legata al giardino, luogo della meraviglia, luogo ideale in cui un microcosmo visivo si concretizza nel pieno della evidenza.
L' idea è stata quella di sviluppare la trilogia del Giardino (Giapponese, Dipinto, Italiano)
luogo che metaforicamente rappresenta l' immaginario teatrale - di ritualità, di felicità del colore nel rapporto con la natura, e di bellezza come nella cultura rinascimentale.

Certo ci sono altri spettacoli e altre formazioni teatrali che usano video con grafica animata, però l'idea di teatro interattivo che significa essere dentro un ambiente che reagisce rispetto al comportamento del performer è una applicazione che ha sviluppato il TPO, con una ulteriore specializzazione legata al movimento e alla danza.

Le nostre opere sono opere di danza dove i bambini possono, in una dimensione istintiva facile e immediata entrarvi dentro attraverso il movimento. Abbiamo cercato di valorizzare la natura primaria, la natura istintiva che hanno i bambini nell'avere sviluppata agilità e movimento attraverso questa macchina che ne valorizza questo aspetto...


D - Una "macchina" per produrre immagini-azioni e suoni

TPO - Si tutto simultaneo
- E' un congegno che in alcuni casi diventa un pianoforte elettronico e che al tempo stesso è un gioco visivo, altre volte diventa un gioco visivo che ha anche dei suoni, altre volte diventa una macchina scenotecnica molto interessante - C'è anche una dimensione... materica legata come nella produzione del "Giardino Italiano" ad elementi scenografici che diventano importanti - per esempio l'uso dell'acqua e delle fontane - è un elemento che crea una dimensione di un vero-falso intrigante.



 
   
 
 continua
 
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