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S.C: C'è un episodio sempre su questo tema che Ginsborg riporta nel libro; un episodio che racconta bene questo contrasto che c'è nella nostra società, di una comunicazione che sembra raggiungere ogni persona e su ogni argomento, ma che in realtà nasconde a volte gli aspetti sostanziali delle questioni, soprattutto certi aspetti quando questi sarebbero dolorosi...
Bene la storia, l'episodio che volevo raccontare è un episodio che accade nel '97 e che coinvolge un personaggio della televisione americana che all'epoca era conduttrice di un talk show molto importante negli Usa.Questo personaggio pubblico aveva ricevuto un compenso di dieci miliardi delle vecchie lire per fare pubblicità ad una linea di abbigliamento.
Lei accetta di fare queste pubblicità finché un giorno scopre che questa linea di abbigliamento viene prodotta in Honduras, e a realizzare questi capi di abbigliamento erano dei bambini che lavoravano per 20 ore al giorno per un compenso di pochi centesimi di dollaro.
E' così grande lo choc per lei che aveva avuto un compenso così alto per presentare il lato glamoor e pubblicitario, è così forte lo choc e la vergogna davanti al dramma nascosto, ignorato di questi bambini che lavoravano a confezionare questi prodotti...
e la cosa avvenne in maniera spettacolare e pubblica... cioè con un pianto in diretta televisiva... così convinto che da allora in poi è diventata una sostenitrice dei progetti che cercano di evitare lo sfruttamento dei bambini.
Ecco facciamoci una domanda semplice;
perché il fatto che ci siano milioni di persone, di bambini che lavorano per produrre le nostre scarpe, i palloni con i quali giochiamo, giorno dopo giorno... i nostri tappeti,
perchè questo fatto deve essere nascosto, perchè una società deve comprare e vendere o acquistare nella ignoranza i prodotti che sono confezionati con un costo così grave?
P.G: C'è attualmente una forte discussione intorno ai comportamenti individuali.
Ma se parliamo della politica globale, della politica economica globale, perchè molte cose di cui parliamo sono cose che si trovano nel libro e sono il risultato di un capitalismo che in questi ultimi 15 - 20 anni sotto la influenza forte del neo liberismo è diventato un capitalismo molto spietato ( non è che il capitalismo non fosse spietato prima, ma molte delle difese delle persone, non solo del sud del mondo, sono sparite o stanno per sparire)
La cosiddetta flessibilità ha dato luogo a profitti grandiosi solo per alcuni,
ad una espansione fortissima nel globale soprattutto per le imprese transnazionali americane, che ha portato alle condizioni peggiori per la forza lavoro a livello internazionale.
Credo che questa è una cosa che si può notare in tutti i paesi; le difese sindacali, i servizi pubblici e sanitari hanno subito un forte declino sia in Inghilterra come in Germania in questi anni.
E qui parliamo di una cosa molto vicina a noi, di quelli che lavorano ed hanno un lavoro dipendente, impiegati, operai eccetera ecco queste persone questi lavoratori dipendenti hanno fortissimamente la sensazione di non contare, di contare molto meno che in passato dentro l'azienda, oppure che il potere delle varie figure padronali è molto aumentato.
La discrezionalità dell'imprenditore e dell'impresa in generale e la mancanza di diritti del lavoratore è un fattore assolutamente centrale del neo liberismo di questa nostra epoca.
Oggi ho letto sul Gardian inglese un bellissimo articolo proprio su questo tema;
dove si dice una cosa su Tony Blair -che pur essendo un primo ministro di grande successo non ha mai affrontato: che sostanzialmente il benessere degli inglesi si basa su uno squilibrio fortissimo di potere dentro le aziende, dentro i luoghi di lavoro e questo porta insieme con le privatizzazioni, un altro lato del neo liberismo mondiale,
porta ad una società fortemente squilibrata.
Esistono due società contemporaneamente; due terzi della società che forma la società del benessere e un terzo che è letteralmente fuori.
Era un primo ministro dell'800 (Benjamin D'Isdraeli ) che ha denunciato il pericolo di una Gran Bretagna duvisa in due nazioni.
Dobbiamo evitare le due nazioni.
Questo che ritroviamo nella Inghilterra di adesso, questo terribile squilibrio tra quelli che hanno approfittato di questo liberismo e quelli che sono rimasti indietro ed emarginati.
Perchè ristabilire una società diseguale da questo punto di vista è un terribile errore
che porta solo tensioni sociali molto forti.
Blair è riuscito a portare l' Inghilterra ad un benessere diffuso.
Ma se guardiamo dentro questo rapporto cruciale non dentro un paese, ma fra nord-sud del mondo, se guardiamo dentro la Gran Bretagna troviamo che la distanza del settore del paese ricco da quello povero è cresciuta in tutti questi anni del governo laburista.
Non è stata creata una società più uguale ma piuttosto una società più disuguale
E questo ha aumentato la distanza fra le due nazioni; questa è una brutta cosa, e non c'è dubbio che gli anni di Berlusconi hanno fatto la stessa cosa qui.
Tutte le statistiche lo dicono.
Allora una cosa imperativa che noi dobbiamo chiedere a chi verrà dopo le lezioni del duemilasei è -cosa farete su questo punto centrale nei rapporti fra nord e sud del mondo, nel rapporto fra poveri e ricchi, tra benestanti e meno dentro il nostro paese?
Domande certamente forti!
Si può anche andare da Romano Prodi o chi governerà dopo il duemilasei
per chiedere loro -Che percentuale del prodotto interno lordo darà l'Italia in aiuto per lo sviluppo del sud del mondo?
In questo momento l'Italia è tra gli ultimi in classifica.
Ogni anno dispone dello 0,017% del prodotto interno lordo come aiuto allo sviluppo del sud del mondo.
Berlusconi è andato al Costanzo show nel 2003 a stragiurare che questa percentuale sarebbe migliorata sino ad arrivare allo 0,033%
Siamo nel 2005 ma purtroppo la percentuale non è affatto cambiata.
Allora lo diciamo in molto molto chiaro: noi forse siamo in grado di cambiare il nostro modo di consumare, il governo cosa farà sullo stesso problema?
E chiediamo anche sulla questione delle disuguaglianze che crescono nella nostra società.
Le società storicamente più riuscite sono quelle dove la differenza del reddito fra gli abitanti è del 10% in ternini di valori di richezza.
Dove non ci sono grandi differenze di reddito fra tutta la popolazione si ha un paese basato sul consenso sociale; al momento questa è la tendenza della liberismo inglese.
Ma per Berlusconi in Italia è l'opposto, e questo non va bene per nulla.
S.C: Io volevo ricordare quello che l'economista Geoffry Sax tre mesi prima che cadessero gli aerei sulle Torri gemelle sosteneva riguardo al rapporto tra paesi ricchi e paesi poveri per il debito.
Riconosceva la necessità di eliminare in parte o totalmente questo debito per questa ragione; persino i paesi più remoti se preda del caos divengono avamposto del disordine per il resto del mondo.
Quindi non solo una ragione etica -aiutiamo gli altri perché è giusto così, o perchè non ci siano persone che muoiono di fame o che non hanno accesso a beni primari e necessari come l'acqua per esempio- ma proprio per l'interesse della società occidentale; è inaccettabile che si mantenga una situazione che strangola questi paesi del mondo, perché evidentemente queste condizioni possono diventare una ragione di caos e da lì poi - caos che viene trasferito altrove.
Per cui effettivamente il problema è grande.
C'è una riflessione ugualmente importante che Ginsborg fa all'interno di questo libro intorno alle cellule elementari, all'interno delle quali l'attenzione della società verso gli altri dovrebbe crescere e come esempio una riflessione forte viene fatta sulla famiglia.
Tra l'altro c'è una foto all'interno del libro, una foto d'arte che ha acceso l'interesse di Ginsborg; è una installazione che porta il titolo -House- realizzata a Londra da una artista ( R.Whiiteread) che ha fatto costruire una casa di cemento che sembra una casa vittoriana, con la sola differenza che anche le finestre e le porte sono di cemento chiuso; non c'è modo di uscire da questa casa e non c'è permeabilita verso l'esterno.
Una metafora dunque, della famiglia che si chiude su se stessa;
si chiude davanti al televisore e non vuol sapere che cosa accade fuori.
Questa è una situazione che si ripete a Londra, a Roma, a New York; è una situazione generale.Però la famiglia non è solo questo, esistono anche famiglie diverse e con modelli diversi.
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