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Gea Casolaro. Roberta,2005.
Particolare.
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Mi sento strana.
Ma sono contenta di esser riuscita a seguire dei percorsi cittadini interessanti.
Ieri ho visto molti uomini con bambini, papà che vanno a prendere
i figli a scuola, che li portano in piscina..
A Roma, una città dove si lavora soprattutto nel terziario è molto
meno comune. Partime o Tempo ridotto, è molto probabile incontrare
delle donne..
Invece
quì c'è molto più scambio in questo senso. Mi è piaciuto
molto.
Ci sono delle belle foto fatte in piscina.. un papà che
asciuga i capelli al figlio.. in equlibrio mentre
tiene la giacca in bocca, e gli accarezza la testa.
Il lavoro di questi giorni?
La mia intenzione è che venga fuori un ritratto della città.
Ritratto di Prato partendo da una azienda "modello" il Lanificio
Zanieri che all'interno ha ancora quasi tutti i passaggi della produzione
tessile. Partendo da loro, parlando con tutti i lavoratori, con tutti
gli operai, quelli che stanno negli uffici, l'amministrazione - ho chiesto
ad ognuno di loro di raccontarmi cosa fa quando non lavora. E quindi
li ho fotografati sia sul lavoro, ma poi ho seguito il loro feeling,
le loro tracce; ma non sono andata con ognuno di loro a fotografare mentre
svolgeva il suo passatempo. Ho cercato altre persone per Prato che
facessero le stesse attività di coloro che
mi avevano parlato -
se qualcuno mi avesse detto: io vado a pesca nel tempo libero..
Ecco, sono andata a cercare un pescatore e così via.
Mi piace questa cosa! Seguire delle tracce, diventa
come una specie di steffetta
come se le persone per strada si passassero le une con le altre,
lo scambio, l'attività, non solo il lavoro ma anche il resto.
Per cui si passa da una cosa spersonalizzante come
il lavoro è, in qualcosa di molto personale e soggettivo che però è comune
ad altre persone
per cui c'è una sorta di coralità. Alla fine verrà
un ritratto della città percorsa da tante voci..
non persone che ci abitano soltanto.
Gea Casolaro
Dryphoto Prato dicembre 2005. |
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