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Marco Bolognesi. Genetically
modify red rose,2003 - Leaf n.2,2005.
Courtesy : Anima digitale, 2006.
Matteo Basilè (artista)
-Siamo in un momento storico particolare
perchè si intravede qualcosa di simile a ciò che accadeva
durante il Surrealismo -
La fuga dell'artista che ha provato tutto e quindi si rifugia in un viaggio
personale e abbastanza privato.
Piuttosto adesso c'è un regista. E c'è l'idea di
far
fare questo viaggio
che non è per forza spettacolare -
Perchè questa idea di
spettacolarizzazione che ci viene dal cinema sta devastando la maggior
parte degli artisti, delle opere d'arte e soprattutto il pubblico.
La fregatura dell' arte contemporanea è proprio questa:
siamo di fronte ad uno spettacolo - si entra ad una mostra e ci si aspetta
qualcosa di spettacolare, ma in realtà l'arte è una cosa
multi-ultima che un artista ti dà,
per far digitare nuove funzioni..
E' questa è la cosa importante -la sacralità dell'arte
che è spettacolare
non più come effetto speciale.
Purtroppo come 'artista digitale' abbiamo questo grosso problema, questo
gap:
abbiamo la stessa tecnologia per fare un videoclip o un film, abbiamo
gli stessi mezzi,
ma questi possono esser utilizzati per
fare una 'fregnaccia' oppure..
E' che l'estetica è un grosso problema -
perchè questa generazione fa uso di una
estetica - non dico appiattita, ma evidentemente con lo stesso
taglio filmico
la stessa atmosfera. E questo è abbastanza inquietante perchè porta
a vedere un artista cinese, un artista americano a volte come se tutti
avessero convissuto nello stesso luogo, frequentato gli stessi ristoranti,
ascoltato
la stessa musica.
Dunque bisogna saper vedere tra le righe, soprattutto leggere
la chiave o la variazione che fa la differenza -Non è un mezzo
non è l'estetica ma la sacralità che riconduce a leggi
fondamentali
soprattutto per gli artisti Italiani
ed europei - quelle leggi che ci permettono di
sapere da dove partiamo, quello che c'è stato e da lì costruire
un alfabeto
attraverso questa magica e meravigliosa macchina che può essere
si spettacolare, ma può essere molto e molto di più.
Ed è questo che fa la differenza. Sicuramente un artista italiano
che utilizza il computer sarà differente da quello Israeliano
se
mantiene un rapporto con le proprie origini.
L'idea di globalizzazione è -meravigliosa - ma non può non
avere origine se non avendo sempre un piede nel proprio luogo dove tutto
nasce. Questo è importante - e
questo è il problema di una estetica
abbastanza omologata e frenetica, a volte poco curata
che colpisce con un effetto speciale e soprattutto con questo mezzo che è in
mano a tutti.
E' come una lingua. Stranamente c'è un tipo di
linguaggio che può essere - fotografia o video -
in ogni caso un nuovo linguaggio -
e se viene frainteso può provocare 'danni' -
Può far tremare tutto quello che si sta costruendo con più serietà o
tentando di
ricostruire, con questo tipo di mezzo, un nuovo modo di far percepire
questa sacralità che nell'arte a volte manca.
Festival della Creatività. Fortezza da Basso
FIrenze, dicembre 2006
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