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Videotheka è un
progetto ed un percorso espositivo, finalizzato alla presentazione di videoartisti
europei. Videovisioni in tour -Vienna - Monaco - Prato -La multisensorialità videoartistica è ancora una pratica da seguire... -Esistono produzioni video in grado di creare un ambiente che vibra di attenzione e concentrazione o tali da immergere il pubblico in uno stato di ricettivita mentale e sensoriale. Noi siamo da sempre interessati alle condizioni di ricezione, alla qualità dell’immagine e del suono, all’incontro tra opera e pubblico, alle risonanze e agli scambi tra ciò che appare e evolve sullo schermo e ciò che può avvenire ad ogni individuo: da sempre attenti alle forme di dialogo opera-spettatore oltre le posture codificate della fruizione normalizzata della visione cinematografica. A cominciare dal cinema sperimentale e la body art, dove per la prima volta viene rivendicata una totale autonomia nella produzione e nella diffusione dei film, diffusione che è stata spesso un evento multimediale, una performance... -Vi è un’ampia porzione dell’arte digitale contemporanea che si offre in una dimensione rigorosamente site specific e fortemente condizionata dal fattore tempo. -L’estetiche non solo digitali e telematiche, del fare arte! Per fare solo un semplice esempio, non possiamo trascurare che sul piano della distribuzione il Web ha decisamente portato alla cancellazione della differenza tra distribuzione di massa e distribuzione limitata: allo stesso sito Web possono accedere una o cento milioni di persone, senza che questo possa essere noto all’osservatore esterno. -Nonostante ciò continua a sopravvivere, il concetto di “medium” utilizzato per descrivere la realtà artistica contemporanea. -Esistono dunque le premesse ed i corollari del nuovo modo di fare arte e della necessaria ricontestualizzazione delle collezioni e delle forme di condivisione ed interazione artista/fruitore. |
-Adesso che anche i cavi stanno lasciando sempre più il posto alle connessioni wireless e che più forti si fanno le istanze in direzione della “virtualizzazione delle esperienze”,della possibilità cioè di accedere in ogni momento ad un “serbatoio illimitato” di esperienze personali e collettive, non possiamo più limitarci ad identificare le pratiche artistiche in funzione dei materiali e/o dei tipi di tecnologie utilizzate. -Quali sono gli attuali ambiti spaziali della riservatezza, dell’intimità? -Il pubblico che utilizza queste tecnologie è portato ad osservare lo spazio abitato, la città, il territorio a partire dalla consapevolezza dei limiti che le forme della dimensione pubblica attuano attraverso lo spazio. -Quali caratteristiche stanno assumendo gli ambienti che le nuove tecnologie costruiscono intorno agli individui? -I programmi per la modellazione e l’animazione tridimensionale hanno cambiato il nostro modo di percepire ed organizzare lo spazio promuovendo realizzazioni “sintetiche” tanto nel cinema di animazione che nei media digitali, nei videoclip musicali, nei videogiochi e nella pubblicità. A poco a poco, scalando le vette di una augmented reality ancora tutta da inventare, hanno cambiato il loro statuto da “ultima frontiera” a paradigma estetico della contemporaneita. Perfino le nostre comunicazioni quotidiane si consumano tra cloni digitali ed avatar, facendoci sentire il bisogno di nuove complesse personalità da progettare ed indossare; moltiplicazioni del Sé che rivendicano “cyberspazi” e “terre digitali promesse”.Abitanti di nuovi spazi, di digital genetic image, siamo ormai figli adottivi di una augmented life che ha precisi riferimenti estetico-culturali negli universi digitali 3D. -Affascinati dai mondi paralleli dell’animated design abbiamo forse varcato una soglia che, per quanto transitoria, tende a diventare una questione complessa come un museo virtuale inesteso. -La mia convinzione è che un museo virtuale possa contribuire allo sviluppo delle capacità espositive e comunicative.Le problematiche di diffusione, costo, spazio e durata di una mostra o di un museo trovano nella virtualità un aiuto particolarmente interessante. Basti pensare che, sostenuti i costi di progettazione, sviluppo e realizzazione di una mostra virtuale, questa rimarrà per sempre disponibile a chiunque, in qualunque momento e in qualunque luogo sia disponibile una connessione alla rete Internet. |
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Immagini da video |
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