Synestesic art . Live electronics
Esiste
una scala cromatica di corrispondenze tra colori, intensità e
suono che Schoemberg aveva progettato per la Mano Felice. Tutto
questo è da mettere in relazione con una parte iconografica
del periodo perché tutte le immagini che si possono vedere
sono immagini in cui l'elemento musicale - soprattutto l'elemento
ritmico è molto facile da leggere nella lettura orizzontale
ed immediata.
Il ritmo è il primo degli elementi facilmente riconducibile
ad un pensiero musicale rispetto ad una opera d'arte visiva.
Quindi anche se non fa parte del discorso ma è certo fondamentale
- ad esempio lo schema Boogie Woogie (Mondrian 1943) che sviluppa
un linguaggio talmente staccato dalle introspezioni musicali
- che il ritmo è quello che veramente conta ed è su
quello che si può lavorare dal punto di vista della realizzazione
in teatro.
Ripeto, tutto questo ha solo a che vedere con le connessioni
che ciascuno fa con il proprio pensiero ed attraverso una pratica
che non ha però niente di tecnicamente ed organizzativamente vicino
a questo; mettere in relazione musica, luce, colore ed immagine -
in modo arbitrario, certo - più o meno scientifico - (e questo
dipende da molte variabili) ma non esiste un nesso procedurale che
mi permetta di realizzare un parametro, cioè spostando una
di queste righe del quadro di avere contemporaneamente un effetto
sonoro corrispondente, o in termine di proiezione video o di cambiamento
luci procedurale e tecnico che ne consegue….
Comunque è stato interessante vedere come in tutta la
storia del secolo passato la tensione di creare
' scientificamente corretto
' sia stata sempre presente… anche se poi non è detto
che nella ricerca l'oggetto trovato sia l'oggetto che fin dall'inizio
era oggetto stesso della ricerca.
Quindi la tensione della ricerca in questa direzione ha comunque
una importanza fondante soprattutto nella seconda meta del secolo.
Un altro punto meno noto è questa idea di connessione tra
ritmo cromatico e musicale - la relazione tra sintonia e sinfonia
- In questa stessa epoca viene inventata una macchina in cui viene
teorizzata una corrispondenza tra i colori e la tonalità.
Questa curiosa macchina permetteva di proiettare dal suo meccanismo
una serie di colori e poi di mettersi in sincrono musicale con
la proiezione.
Un altro esempio è il ‘ piano optofonico ' (Vladimir
Baranoff Rossiné, 1926) con una tastiera che comanda una
serie di meccanismi, permettendo una scrittura che diventa musicale.
In questo caso la tastiera è l'interfaccia musicale connessa
direttamente con l'istruzione musicale.
Può essere una orchestra, può essere una persona
che suona, e questa tastiera comanda lo spostamento nella proiezione
di alcuni dischi , 8 dischi, da cui il termine optofonici..
Quello che viene fuori è un magma confuso di colori 'pienissimi'
che non hanno la brillantezza che si potrebbe sospettare da una
operazione del genere.
Ma in questo caso, in questa macchina c'è un livello fondamentale,
c'è un collegamento teorico e pratico - introdotto per la
prima volta, un elemento che diventerà molto importante per
l’istruzione dell’interfaccia.
Per un pensiero teorico non è importante solo quello che faccio,
ma il tipo di interfaccia, il tipo di strumento che io uso per ottenere
un risultato - questo sì - ha un importanza fondamentale.
Il modo di agire su questi dischi può essere fatto in mille
modi diversi, ma se io scelgo di avere una tastiera musicale, un
pianoforte, per agire questo strumento faccio un nesso molto importante
- dal momento che in realtà la modalità esecutiva
di una tastiera si riflette in modo profondo sul tipo di risultato.
In questo caso metaforicamente e meccanicamente è molto faticoso
da essere messo in moto - non ha una praticità, ma l'idea
di poter manovrare la proiezione in un mix video di dischi attraverso
un momento musicale aggiunge tutta un'altra cosa rispetto all’insieme
dell'esperienza precedente.
Non si tratta solo di dichiarare che esiste un legame arbitrario
che a me compositore o pittore serve per lavorare.
Non è solo cercando un legame scientifico più rassicurante
tra linguaggio musicale e mondo legato alla immagine - ma un altro
esempio - è - suonare la luce -
Allora in questo caso i sottintesi teorici ed i risultati pratici
cominciano adesso ad avere nella pratica della discussione, nella
connessione dell'esecuzione un peso decisivo.
Altri artisti visivi
hanno cercato o pensato di suonare le immagini o di mettere in
relazione la scala dei colori con la scala musicale, per cui
la variazione della luce è nella variazione colore
poiché è evidente che vi sono elementi in comune.
Contestualmente lo studio che hanno fatto altri musicisti porta
agli stessi risultati : a vedere il disegno dentro il suono.
Sembrerebbe una operazione ‘Pop’ - Ma che disegno mi
darà un suono? - E non che suono mi darà una immagine…
In questo caso la possibilità di poter agire ed osservare
il disegno di un suono - di poter utilizzare un disegno per generare
un suono con effetti di sintesi fa fare un altro passo in questa
direzione importante.
Xenakis : électroniques et projects
Di seguito a questo non si può non citare un progetto che
arriva ai giorni nostri - il progetto di Xenakis -"Macchine"
Se voi avete conoscenze di elementi matematici ed architettonici
stocastici (Xenachis era architetto) certo le noterete all'interno
della sua composizione.
Ma ritroverete anche quella stessa tensione che è sempre
la stessa, apparsa fin dall'inizio del secolo. Quelle teorizzazioni
di Kandinskj e prima ancora i riferimenti a Scriabin sono le
stesse tensioni che hanno portato Xenakis a voler costruire tecnicamente
una macchina che gli permette di disegnare il suono.
E se si conosce Xenakis la cosa risulta particolarmente evidente
perché il musicista pensa che ad un cero punto si possa disegnare
la musica su di un asse temporale - e su di un asse verticale le
frequenze, creando così una corrispondenza dal punto di
vista materico e fisico - una corrispondenza molto precisa.
(Se io creo un asse del tempo che sta scorrendo, quando incontro
in questa frequenza degli oggetti grafici - faccio corrispondere
una sintesi - un suono )
Naturalmente data l'epoca vi erano molte limitazioni, il timbro
ad esempio è trattato in modo molto grossolano - Se è trattato
per sintesi additiva posso immaginare una quantità enorme
di sinusoidi che determinano il volume… ma così si
creano ulteriori limitazioni..
Questa stessa idea è stata sviluppata e aggiornata in altri
due software più recenti - Uno di questi è - un software
con cui è possibile eseguire tutte le renderizzazzioni e le
ambientazioni 3D usate per i videogiochi (Bryce) i cd rom e i prodotti
multimediali. Ecco questo software di manipolazione grafica è stato
riscritto per avere nello stesso modo una renderizzazione musicale.
Allora si può disegnare anche su carta, fare le scansioni
e portarle sul programma - e far eseguire una sintesi non solo additiva
come accadeva nella macchina di Xenakis ma qualunque tipo di sintesi.
Posso arrivare a dire che 'questa cosa’ mi suona anche
una orchestra di archi o di percussioni - se ho i campionamenti.
Riassumendo dunque questa idea di poter vedere i suoni, di sintetizzare
questi disegni per poter creare un suono - e quindi avere una serie
di onde e disegni che generano una panoramica in grado di produrre
un suono viene in qualche modo trasferito e ripreso dal lavoro di
Xenakis con un software recente che permette di elaborare qualsiasi
sintesi partendo dall'analisi grafica.
In realtà genera una serie di suoni che malgrado tutte
le tecniche di sintesi che si possono applicare sono molto simili
e facilmente riconoscibili all'ascolto.
Per concludere questo percorso che parte da questa idea di Xenakis
devo dire che il progetto è stato ripreso recentemente da un gruppo francese che
si chiama 'La Kitchen' - finalizzato con un software (IanniX 0.54) che è in
rete, con l'intenzione di continuare il suo pensiero.
Xenakis ha lasciato molti scritti teorici utili per sviluppare applicazioni alle
sue teorizzazzioni.
Una di questa era la multi-temporalità - e il nuovo software
permette di creare delle nuove linee indipendenti una dalle altre
e legare qualsiasi tipo di azione a questi eventi.
Quindi - e ritorneremo su questo tema, esiste indicata da questa tensione ideale
un territorio astratto e concettuale in cui i linguaggi creati possano in qualche
modo essere sottoposti ad una idea di logica comune.
Ovviamente il computer è l'elemento ideale per fare questo perché per
sua natura per potergli parlare, per poter ricevere qualcosa
da lui - utilizziamo un linguaggio di conversione utile per tutte
le applicazioni.
Quindi è l'ambiente ideale dove pensare ad un livello
astratto di pensiero e di concezione dell'opera e in cui gli
accessi vengono messi in contatto tra loro.
For Fantasy
Tornando indietro per un istante sulle sperimentazione ritmiche-geometriche
ed i collegamenti e con i musicisti degli anni 20 dove la concezione
di ritmo e di forma musicale sono esternamente evidenti - esistono
alcune esperienze di film sperimentali dove la
concezione di ritmo e di forma musicale sono estremamente evidenti.
E' anche interessante vedere anche dal punto di vista dell'immagine in movimento,
in quello stesso periodo, quanto di questa tensione di portare le strutture di
un linguaggio dentro un altro linguaggio fosse presente.
Tutto questo per cominciare a parlare dell'uso della tecnologia
come possiamo fare adesso - ma anche per riaffermare che tutte
queste realizzazioni sono legate al pensiero che ha portato Kandinskj
a scrivere quel testo ed alle successive teorizzazioni …
In tutte queste sperimentazioni prendere in considerazione '
Fantasia ' di Disney può sembrare un poco naif.
In realtà a parte la qualità straordinaria del disegno - per quanto
io abbia detestato ' Fantasia ' per molto tempo - però ci sono alcuni
elementi, alcune parti del film dove effettivamente il tentativo di mettere in
collegamento il linguaggio visivo con il linguaggio musicale è certo
un esempio da citare.
Ovviamente in questo caso il tipo di relazione mostra due cose
- il tipo di procedura lenta, che è quella che prende
una musica esistente e su questa costituisce i cartoni animati.
Esiste anche una procedura opposta - pensate a Willy il coyote
ed ad altri cartoni dove prima c'è il cartone animato e poi c'è il sonoro realizzato
da quel meraviglioso mondo dei rumoristi, dei doppiatori e di musicisti d'orchestra
che guardano il video e suonano - la musica in questo caso è stata
scritta dopo, sul video.
Disney ha pensato a musiche forti, già esistenti - e su
questo ha costruito il film.
L'altra cosa che mostra ' Fantasia ' è questo dialogo tra immagini e suono
- che dimostra come malgrado la musica sia venuta prima, malgrado il progetto
ed il disegno siano a supporto della costruzione musicale - in realtà poi
nel momento in cui è stato diffuso e visto dal pubblico
inesorabilmente le musiche dell'Apprendista Stregone rimangono
associate a Topolino e l'accordo iniziale della Sagra della primavera
diventa una scivolata di un dinosauro.
Questo esempio ci fa capire e in modo assolutamente certo che
in realtà l'immagine
alla fine, nell'accostamento dei due linguaggi ha la meglio.
Noi percepiamo quasi inesorabilmente il suono che supporta l'immagine
e non viceversa.
In questo senso allora il progetto di Disney - di collegamento
tra immagine e suono è chiaramente diverso dai presupposti
di Kandinskj e dai presupposti degli altri artisti, musicisti
e pittori dell'inizio del secolo.
In realtà da qui in poi il linguaggio cinematografico cederà a
questa inesorabile resa del suono rispetto alle luci.
Live electronics : MaxMsp e Jitter
Tutto cambia quando appare un software come Max-msp che tramite un artificio
tecnico di connessione rigido o flessibile si pone come oggetto di creazione
d'arte - come se quella connessione tecnica fosse l'oggetto importante.
Si possono fare esperimenti con la video-camera e Jitter che
esegue connessioni di analisi dell'immagine…ed è da
qui che idealmente inizia tutto il percorso delle arti miste
e delle installazioni multimediali interattive che sono effettivamente
qualcosa di diverso.
Per esempio Stockausen scrive tutto sulla partitura: - cosa il
cantante dovrà indossare
- i movimenti sulla scena; tutto è nella sua testa, ma
leggibile nella partitura.
Il software di cui stiamo parlando Max-msp - quando lo aprite è una pagina
bianca: il suo cuore è qui, nel progettare il software - e la creazione è progettare
il software.
Ed è lì che si realizzano le connessioni ed è li
che si lavora, su questo livello di creazione.
Esiste in questo secolo - lo ripeto - una tensione ideale che
si è sviluppata
velocemente negli ultimi venti anni: la possibilità di
avere tutto dentro una macchina, che sicuramente coinvolge come
creatore il progettista software.
Non c'è dubbio che questo in realtà depaupera molto la qualità creativa
di chi il software non lo progetta -
ma in tutto questo l'unica cosa da aggiungere è però che
se la tecnologia o l'oggetto o la connessione come procedura
tra parametri che controllano i diversi domini esiste realmente –
quel oggetto stesso diventa
significante…e la connessione può diventare significato.
Vuol dire che se noi decidiamo che quella è la focalizzazione e la nostra
attenzione è su quella connessione - è la percezione
di quella connessione che deve diventare importante.
Cioè, è che proprio in quella connessione che io
metto qualcosa da dire.
Se invece cerco di rendere il collegamento interno una cosa necessaria,
mi perdo qualcosa che è la percezione della connessione, e questo è delicatissimo
- che se io creo un nesso procedurale, una connessione tecnica tra questi due
mondi - la percezione di questa connessione deve esserci….
altrimenti tanto vale..
Ormai dal punto di vista della elaborazione in tempo reale si
può fare
qualsiasi cosa, e si può elaborare qualunque 'mostro sonoro
' partendo dal piccolo microfono in dotazione del computer.
Ma se io perdo la connessione tra il suono che ho messo nel computer
ed il risultato, può essere bello o brutto - ma rimaniamo a livello del progetto (esattamente
all'interno dei suoi elementi e così non percepisco la
trasformazione in uscita come elemento fondante del linguaggio).
Se però la battaglia fatta dai detrattori e i difensori del - live elettronics
- o dell'azione in tempo differita è enorme… in realtà tutto
questo non ha nessuna importanza - perché se è fatto in tempo reale,
ed io non percepisco che è fatto in tempo reale, vale
come qualunque altra cosa, vale come se fosse un nastro pre-registrato.
Certo, se ci sono molti sincroni forse questo fatto comincia
smuovere molti livelli - ma se è importante il fatto di dover far sentire che è in tempo
reale, allora questo diventa un elemento del gioco ed è importante.
In questa accezione possiamo dire che non è più solo la sinestesia
dell'idea Kandiskiana - perché diventa essa stessa l'oggetto da capire
- ed è questa stessa connessione che posso tradurre in
sinestresia .
Il testo è l'elaborazione di alcune comunicazioni per "Il
Suono Giallo" di W. Kandinsky -
Laboratorio di composizione scenica.
Teatro Magnolfi - Prato.